Presentazione dell’album “Amore e Morte”
Amore e Morte è il terzo album di Licia Missori, dopo Flowered Emotions edito nel 2002 e Nuits Blanches, edito nel 2003.Un titolo audace ed impegnativo per una giovanissima compositrice che rimanda alle suggestioni della musica di Gesualdo da Venosa, il “principe assassino” che amava tradurre nella sua inquietante polifonia le contrastanti emozioni espresse da un testo poetico. Il richiamo a Gesualdo in realtà non è casuale e non è neanche esagerato, anche se ci riferiamo a contesti di espressione totalmente diversi. Come nei madrigali di Gesualdo da un sentimento scaturisce un’espressione musicale, così in tutti i brani di questo album dal sentimento o meglio, da un’emozione, nasce una forma musicale ben precisa.
Amore e Morte è, dunque, una “narrazione di emozioni” ma, come ha sottolineato la stessa Licia, questo album “è inoltre concepito come un’opera aperta e multimediale: ha il suo centro nella musica ma può inglobare qualsiasi altra forma di creatività”. Le altre forme di creatività sono quelle che suscitano tutte quelle sensazioni, indispensabili alla compositrice per spiccare quel volo emotivo che è un tratto inconfutabile della sua cifra compositiva. Ecco dunque la poesia con la magia del suo suono: vi sono tre testi poetici allegati al booklet di questo album: Comincio con te /Amore del caos, Distance from the beauty, Lenzuola vuote. Si tratta di componimenti poetici della stessa Licia che hanno dato origine a tre brani dallo stesso titolo (ad esclusione di Comincio con te mutato nel titolo You are the rain), corrispondenti alle tracce n°18, 19, 20. Ecco ancora tutte le forme dell’arte visiva, la pittura, da cui scaturisce un brano come Van Gogh sotto la luna (traccia n°5) e l’architettura di Piazza Mincio, la piazza romana ideata dal celebre architetto Gino Coppedè, che con la sua atmosfera surreale ed inquietante ha ispirato a Licia il brano Piazza Mincio/Il mio sogno migliore (traccia n°7). Ecco infine il cinema, da cui scaturisce La caduta della casa Usher (traccia n°4), un titolo che rimanda all’omonimo film La chute de la maison Usher, film muto realizzato nel 1928 dal celebre regista Jean Epstein. Per questo brano la compositrice ha utilizzato alcuni temi scritti per la sonorizzazione del film, da lei realizzata nel 2008 e presentata al pubblico romano nello stesso anno, con lei stessa esecutrice dell’intera colonna musicale al pianoforte. E’ proprio al cinema che bisogna rivolgersi per comprendere l’architettura generale e soprattutto lo spirito di Amore e Morte. I ventitré brani che lo compongono determinano infatti un flusso continuo, sono gli appunti di un diario che formano un percorso narrativo ed esistenziale. E’ come se Licia avesse musicato un suo film ma, come da lei stessa dichiarato, “chiunque potrebbe scrivere una sua versione della storia”. Come in tutti i film che si rispettino, c’è un’introduzione (compresa tra la traccia n°1 Intro/The slave e la traccia n°8 Please/Preghiera), uno sviluppo (compreso fra la traccia n°10 I fell in love with darkness/Un valzer con l’oscurità e la traccia n°16 Valzer/Flashback) ed un epilogo (compreso fra la traccia n°18 You are the rain e la traccia n°23 The end). Come regista oltre che sceneggiatrice del suo film, Licia ha voluto introdurre alcune pause nella narrazione attraverso l’inserzione di alcuni brevissimi “fotogrammi” musicali. Si tratta dei tre brani Pubblicità (traccia n°9), Intervallo: Notte a Reggello Ovest (traccia n° 17) ed ancora Pubblicità (traccia n°21) che, con il loro tono leggero e comico-grottesco, riescono a creare nell’ascoltatore quello stacco necessario a distendere i complessi e sofisticati meccanismi della memoria e delle emozioni.
Il montaggio di questo film sonoro è stato realizzato attraverso alcuni espedienti tecnici. Un pedale tonale nel registro grave unisce, senza soluzione di continuità, Once/Una volta (traccia n°3) a La caduta della casa Usher (traccia n°4). Altro espediente spesso praticato è quello della circolarità di alcuni temi musicali che ritornano, spesso variati, all’interno di tutto l’album, alla maniera di veri e propri leitmotiv. Infatti Tormentosa (traccia n°12) riprende un tema già ascoltato ne La caduta della casa Usher (traccia n°4), mentre Valzer/Flashback (traccia n°16) è una ripresa abbreviata e variata in altra tonalità di I fell in love with darkness/Un valzer con l’oscurità (traccia n°10). Ma Licia è una compositrice che pratica, da molti anni, il repertorio classico-romantico per pianoforte, lo strumento che lei suona fin da giovanissima. Ed è proprio da quel repertorio che lei mutua la prassi del “flashback” musicale, attraverso il continuo ritorno di temi variati o sviluppati. Questo le permette, come già sottolineato, di costruire in senso filmico tutto l’album, ma anche di concepire ogni singolo brano come una sequenza a sé stante.
E’ il caso dei brani corrispondenti alle tracce n° 10, 11, 12: I fell in love with darkness/Un valzer con l’oscurità, Moonlight passion/Passione abnorme, Tormentosa, i più complessi dal punto di vista della forma musicale in quanto segnano la svolta all’interno di tutta la narrazione musicale. In particolare Moonlight passion/Passione abnorme colpisce straordinariamente per la costruzione sofisticata e per la durata complessiva (6:21). In questo lavoro Licia elabora, tra l’altro, alcuni temi di Beethoven e di Chopin, compositori dichiaratamente da lei prediletti per quelle “affinità elettive” di complessa sensibilità e di romantica passione.
Amore e Morte non deve far pensare ad un album dal clima esclusivamente “espressionista”. Certo, non mancano i momenti di grande cupezza e tragicità, come in Aborto (traccia n°15) dove la compositrice, in un momento molto particolare e difficile della sua vita, ha sentito il bisogno di affidare al suono lugubre dell’organo (strumento adoperato solo in questo brano) il tema iniziale proposto dal pianoforte.
Benché ancora molto giovane, Licia ha compreso che solo la musica può cambiare il film della vita e pertanto, curiosamente, la colonna sonora da lei scritta riesce alla fine ad alleggerire anche il clima di quelle sequenze pervase da un amore tragico o dal senso della morte. Infatti proprio in quelle pause “pubblicitarie” con i loro ritmi allegri da ragtime e ancora in un brano situato a metà dell’album, Virgin Colada Syndrome (traccia n°13), il cui incipit suona come un blues, si può leggere tutta la passione di questa giovane compositrice ed esecutrice per “La Musica”, da lei coltivata nelle forme espressive più diverse, ed in definitiva anche l’alternativa esistenziale ad Amore e Morte.
M. Francesca Agresta
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